Trento
La buona scuola? Manuale di sopravvivenza per alunni disabili – parte seconda.
Dopo la pausa estiva ci ritroviamo ad iniziare un nuovo anno scolastico nel quale ritorneremo ad affrontare i soliti vecchi ed irrisolti problemi legati alla scuola ed all’accoglienza degli studenti con handicap.
Dopo la pausa estiva ci ritroviamo ad iniziare un nuovo anno scolastico nel quale ritorneremo ad affrontare i soliti vecchi ed irrisolti problemi legati alla scuola ed all’accoglienza degli studenti con handicap.
Proseguiamo, in questa seconda parte, a spiegare ai genitori quali sono i diritti degli studenti con handicap e verifichiamo assieme quali sono gli strumenti attraverso i quali possiamo provare a rendere la scuola un luogo più accessibile ed accogliente anche per i ragazzi speciali.
La Circolare Ministeriale n.8 del 6 marzo 2013, avente ad oggetto la “Direttiva ministeriale 27 dicembre 2012”, ha istituito il G.L.I. (Gruppo di Lavoro per l’Integrazione e l’Inclusione, ex G.L.H.I.) che predispone a livello d’istituto le condizioni e gli strumenti di carattere generale per l’accoglienza e l’inclusione di tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali, cosiddetti B.E.S., compresi quelli con disabilità; il G.L.I. si affianca al G.L.H.O. (Gruppo di Lavoro per l’Handicap Operativo) che definisce gli interventi specifici a favore di ciascun alunno con disabilità.
Il G.L.I. è composto dal Dirigente Scolastico, dagli insegnanti di sostegno in servizio nell’istituto, dai rappresentanti dei genitori, dai rappresentanti degli alunni (nelle scuole di secondo grado) e dai rappresentanti degli operatori socio-sanitari, nonché da quelli degli assistenti alle funzioni strumentali, alla comunicazione, quello educativo-culturale, i docenti coordinatori delle classi o con esperienza/formazione specifica, ed esperti interni o esterni convenzionati con la scuola.
Il compito principale del G.L.I. è quello di facilitare all’interno dell’intero corpo docente la diffusione puntuale delle azioni intraprese per il miglioramento, la rilevazione e l’intervento sulle criticità che si manifestano nelle classi.
Le funzioni che fanno, inoltre, capo al G.L.I. sono:
– Il rilievo dei B.E.S. presenti nella scuola;
– La raccolta e la documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere magari anche in rete con altre scuole o con l’Amministrazione centrale;
– Il confronto sui vari casi e l’attività di consulenza/supporto ai colleghi su azioni di gestione delle classi;
– La rilevazione, il monitoraggio e la valutazione del livello di inclusività della scuola;
– La definizione dei criteri generali per la redazione dei P.E.I. (Progetto Educativo Individualizzato) e l’elaborazione del P.A.I. (Piano Annuale per l’Inclusività);
– La proposta del numero di insegnanti di sostegno da richiedere all’Ufficio Scolastico Provinciale (verificate le esigenze espresse dai P.E.I. redatti entro fine luglio e raccolte dai singoli G.L.H.O.).
Pertanto, entro il 30 giugno di ogni anno il G.L.I. è chiamato all’analisi ed alla verifica delle azioni intraprese nell’anno scolastico appena terminato, finalizzate all’inclusione scolastica ed alla programmazione anche attraverso i suggerimenti dei G.L.H.O., per determinare le risorse per realizzare una maggior inclusività nell’anno successivo.
Il G.L.I., in pratica, suggerisce al Dirigente Scolastico quanti insegnanti di sostegno vanno richiesti per il successivo anno scolastico all’Ufficio Scolastico Provinciale e nei primi giorni di settembre provvede a distribuire le risorse di sostegno tra le varie classi in cui sono presenti alunni con disabilità.
Infine i G.L.I. sono anche punto di riferimento per i C.T.S. (Centri Territoriali di Supporto) e per i servizi sociali e sanitari territoriali per azioni più ampie sui soggetti con disabilità (formazione, prevenzione, monitoraggio, progetti di avviamento al lavoro).
Il G.L.H.O. (Gruppo di Lavoro per l’Handicap Operativo) collabora per la definizione della D.F. (Diagnosi Funzionale) e per la redazione del P.E.I. (Progetto Educativo Individualizzato) stabilendo modalità e tempi di verifica del lavoro svolto, nonché integra i vari interventi didattici, educativi, terapeutici e riabilitativi sia scolastici che extrascolastici entrando nel particolare di ogni singolo alunno con disabilità.
Il G.L.H.O. è composto dagli insegnanti del consiglio di classe a cui appartiene l’alunno con disabilità, dall’insegnante di sostegno ad esso assegnato, dai genitori dell’alunno, dall’assistente specialistico per l’autonomia o per la comunicazione, dagli operatori socio-sanitari del Distretto Socio-sanitario territoriale di appartenenza.
Il P.E.I. (Progetto Educativo Individualizzato) costituisce il particolare percorso scolastico che ogni singolo alunno con disabilità si appresta ad attuare durante la sua permanenza nella scuola.
Nel P.E.I. vengono definiti, in armonia, tutti gli interventi per la completa realizzazione dell’inalienabile diritto all’istruzione ed all’educazione dell’alunno; il P.E.I. individua (per ogni area di azione: cognitiva, comportamentale, affettivo-relazionale, delle autonomie, ecc.) obiettivi, strategie, attività, metodi e strumenti indicando (con il consenso dei genitori) i percorsi didattici differenziati da seguire in deroga ai programmi ministeriali.
Una prima bozza del P.E.I. andrebbe di norma redatta dal G.L.H.O. entro il 30 luglio di ciascun anno scolastico per poi essere integrata nelle prime settimane di frequenza scolastica a settembre dopo aver osservato l’alunno ed aver consolidato le ore di sostegno dopo la ridistribuzione del G.L.I. (le ore di sostegno vanno indicate nel P.E.I.).
Il P.E.I. è soggetto a verifiche ed aggiornamenti periodici che non dovrebbero superare il trimestre per ottenere una verifica puntuale dei livelli di risposta dell’alunno; nel caso in cui il P.E.I. non venga redatto la famiglia può diffidare il Dirigente Scolastico per individuare le responsabilità della mancata stesura e contestualmente sollecitarla.
La documentazione relativa all’alunno con disabilità deve sempre essere resa disponibile alla famiglia e consegnata in copia dietro semplice richiesta di quest’ultima.
In previsione del passaggio di ciclo (ultimo anno di ogni grado d’istruzione) il Dirigente Scolastico prende accordi con la scuola prescelta dall’alunno con disabilità perché il P.E.I. in questo caso è realizzato in collaborazione tra i docenti della scuola del ciclo precedente e quelli del ciclo successivo al fine di garantire la continuità della presa in carico.
Oltre a richiedere gli insegnanti di sostegno il Dirigente Scolastico, sulla base del Piano Annuale dell’Inclusività, richiede al Comune o alla Provincia a seconda dell’attribuzione delle competenze l’assegnazione ai sensi della circolare n. 8/2013 del MIUR di un educatore professionale che supporta l’alunno nell’autonomia e/o nella comunicazione (Assistente Specialista), provvede inoltre a richiedere all’Ente Locale l’attivazione di un adeguato trasporto scolastico e individua tra i collaboratori scolastici un Assistente di Base che fornisce assistenza all’alunno con disabilità per l’accompagnamento ai servizi igienici e la cura dell’igiene personale e lo aiuta negli spostamenti interni ed esterni alla scuola.
La famiglia è chiamata a svolgere un importante ruolo per una corretta inclusione scolastica dell’alunno con disabilità, anche perché è fonte di preziose informazioni per meglio comprendere l’alunno e tarare di conseguenza l’intervento educativo.
Partendo dall’art.12 comma 5 della L.104/92 che prevede la partecipazione della famiglia nella formulazione del Profilo Dinamico Funzionale e nella stesura del Progetto Educativo Individualizzato, l’orientamento normativo degli ultimi anni è sempre più mirato, almeno nei buoni propositi, ad una sempre maggior partecipazione delle famiglie al sistema d’istruzione.
La collaborazione tra scuola e famiglia, quando realmente realizzata, contribuisce all’effettivo successo del processo di sviluppo dell’alunno con disabilità, con ricadute enormi sul sistema scolastico, sulla stessa famiglia e sull’intera società civile.
Nelle prossime settimane approfondiremo: Insegnante di sostegno, assistente di base, assistente specialistico, trasporto scolastico, programmi differenziati, viaggi d’istruzione ed esonero dalla pratica dell’educazione fisica.
Ricordo ai lettori che i vari articoli de “La buona scuola?” tutti assieme vanno a costituire un piccolo ed utile manualetto, da stampare e conservare, per saperne di più su come affrontare meglio la scuola e fronteggiare l’amministrazione scolastica per la salvaguardia dei diritti degli allievi disabili.
Link agli articoli precedenti:
A cura di Mario Amendola
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