Trento
Trento città giovane e universitaria? La strada è ancora lunga.
I punti di vista sono diversi, qualcuno dice che Trento è una città modello per gli anziani, c'è invece che dice che è aperta ai giovani e al mondo universitario in genere.
I punti di vista sono diversi, qualcuno dice che Trento è una città modello per gli anziani, c'è invece che dice che è aperta ai giovani e al mondo universitario in genere.
Stiamo parlando di una città frequentata da oltre 15mila universitari che forse non si è ancora adeguata ai nuovi stili di vita che inevitabilmente un pianeta così vasto «impone» alla qualità di vita del nostro capoluogo.
Un mondo che forse le istituzioni solo nell'ultimo periodo hanno visto come un'opportunità di possibile crescita valoriale ed economica per il territorio. Oggi, e questo è sotto l'occhio di tutti, grazie all'Ateneo arrivano giovani da tutta la penisola e da tutt'Europa che portano folosofie, culture, valori spesso diversi fra loro che però devono essere rispettati e in parte condivisi.
Ma nel tempo libero cosa fanno gli universitari a Trento? Quali posti frequentano?
Molti di questi si trovano soprattutto la sera nei bar di via Verdi, di Piazza di S.Maria Maggiore e di Piazza Duomo e nel centro della nostra cittadina a fare quattro chiacchiere e bere qualcosa assieme. La città per i giovani sembra gravitare intorno a questi locali.
Nella zona centrale della città si trovano le facoltà di Economia, Lettere e Filosofia, Sociologia e Giurisprudenza, mentre in collina nei pressi di Mesiano e Povo si trovano Ingegneria, Scienze matematiche fisiche e naturali. A prima vista sembrerebbe che Trento sia una città giovane. Ma è così? Trento ospita circa 100 mila abitanti, 15 mila circa sono studenti, ciò vuol dire che una persona su sei per strada è uno studente universitario.
Un sesto della popolazione trentina ti risponderà, una città non troppo grande e dispersiva come potrebbe essere Milano e che tuttavia ha un impulso dinamico giovanile concentrato e notevole.
«Trento è una città senza paragoni, ci si trova benissimo». – afferma un ragazzo bresciano iscritto a sociologia che avrebbe potuto scegliere un altra città come Milano, o Padova, ma avendo vinto una Borsa di Studio parziale ha scelto la nostra città.
I servizi e la qualità di studio del nostro ateneo gli sono sembrati tra i migliori, «Trento offre molte possibilità per chi cerca una sistemazione in città per il tempo degli studi rispetto ad altri luoghi e, – continua –l'ateneo di Trento è avanti anche delle attività sportive».
Gli studenti infatti sono muniti di una carta-abbonamento che garantisce l'accesso ad una palestra interna alla facoltà e ai relativi corsi come il Pilates. Il Centro Universitario Sportivo di Trento da la possibilità agli studenti di esercitare numerose discipline: la Pallacanestro, il Tennis, la Vela e ovviamente il Calcio.
L'università trentina è frequentata anche da molti studenti stranieri e questo oltre a renderla globalizzata la rende anche molto più bella ed intrigante.
«Ho convissuto in appartamento con ragazzi provenienti dall' Eritrea e dall'Ungheria e non ho mai avuto di che lamentarmi – osserva uno studente seduto al tavolino.
È lo stesso che incalzato dalle nostre domande ammette che «il problema è che sembra che la vostra città non riconosca la propria potenzialità: Gli studenti portano soldi e i soldi chiamano soldi».
Ci sono alcuni esercizi commerciali che fanno prezzi apposta per gli studenti, basta avere una tessera riconosciuta dai locali che aderiscono all'iniziativa, che però purtroppo sono ancora pochi e mal segnalati.
Ma la tradizione che va per la maggiore – sottolinea il giovane studente – «è quella di ritrovarsinelle proprie abitazioni per far festa, perchè dopo una certa ora non è possibile fare musica e arrivano la polizia o i carabinieri e igiovani hanno voglia di divertirsi» dice con un sorriso, e come dargli torto in fondo.
Ci intrufoliamo poi in un «Toga Party» in festa in piazza S.Maria Maggiore dove sono tutti su di giri, «questo genere di festa si fa spesso in zona – ci spiega una ragazza che sta per laurearsi in giurisprudenza – soprattutto per le lauree dove si fanno anche dei giochi e degli scherzi a volte pesanti».
Al centro dell'evento – proprio in quel momento – c'è un ragazzo mezzo nudo, vestito di intimo e lenzuolo-toga con le infradito, con le mani legate da una cinghia attaccata al collo. Gli altri lo colpiscono con un dado di cartone sul quale su ogni faccia c'è scritto il nome di una bevanda, naturalmente alcolica, e ad ogni colpo la parte che lo colpisce corrisponde a una bevuta.
Chiediamo nel frastuono generale: «Perchè festeggiate qui?» «perché in questo quartiere è più facile poter far festa senza problemi o essere scacciati» – risponde la ragazza.
«Città ricchissima di vita» – ecco quello che afferma invece uno studente trentino – che poco tempo fa in occasione del Festival dell'Economia ha riscoperto positivamente, grazie alla partecipazione agli incontri del Festival dell'economia, «mi sento soddisfatto di quasi tutto per quanto riguarda Trento, ho solo una critica da fare, quando ha cambiato facoltà di studi l'iter burocratico mi ha fatto innervosire per la sua complessità e soprattutto per la sua durata».
Spesso però il divertimento dei giovani universitari supera il limite della decenza, almeno cos' la pensa un residente, «Se non trovassi le loro immondizie e il loro vomito davanti al portone di casa mi piacerebbero» .
L'aspetto del comportamento indecente che porta il degrado cittadino e ambientale, tenuto dai “festeggiatori” seriali è un altro punto di vista da considerare, insieme al fatto che molti di loro cercano il divertimento anche attreverso alcune sostanze illegali .
Infatti, precedentemente uno dei nostri interlocutori in confidenza ci ha riferito che trovare del fumo, marijuana e hashish per lo più, non è affatto difficile per gli studenti nella nostra città. Basta sapere quali sono le “postazioni” e le ore giuste per poter fare affari anche molti convenienti. I controlli ci sono e non ci sono, insomma, è facile non farsi “beccare”.
Non tutti gli studenti pensano a bere e divertirsi, ci sono persone che studiano part-time perchè già lavorano e/o hanno famiglia. Lavoratori che per conseguire un avanzamento di carriera iniziano a studiare di nuovo, magari per ottenere un master. In questi casi loro non frequentano gli ambienti dei locali notturni, ma si intrattengono tra di loro creando dei piccoli gruppi all'interno delle lezioni e al bar.
Una di loro, di origine siciliana, vive a Trento sola con la figlia in età prescolare e ogni tanto va a fare visita alla famiglia che vive in una delle più belle città dell'isola. Nella nostra città si trova benissimo ed è soddisfatta di aver scelto di venire qui, la sua facoltà le piace molto ed è felice di far crescere qui la figlia.
Insomma, che Trento sia dunque una città magnetica nonostante le sue piccole dimensioni se paragonata ad altri capoluoghi e poli universitari? Di certo c'è sempre qualcosa da migliorare, o qualcosa da inventarsi di nuovo, qualche progetto o qualche attività ma nella maggior parte dei casi i forestieri universitari dicono che quando avranno terminato gli studi e saranno andati via dalla nostra cittadina ne sentiranno la nostalgia e altri ancora ci dicono che una volta terminata l'Università desiderano rimanere qui.
«La città di Trento per i giovani offre molto e allo stesso tempo poco – a dirlo è Matteo Molinari organizzatore di eventi – molto in termini di servizi in generale e poco invece per quanto riguarda il servizio di trasporto pubblico la domenica e nelle ore serali. Basti pensare come gli studenti che soggiornano allo studentato san Bartolameo se si fermano a studiare al CIAL fino a tardi poi non riescono a rientrare e considerando cosa purtroppo sempre piu spesso si trova in giro per le strade…»
«Certo se consideriamo le possibilità di trascorrere una serata in compagnia dove siano proposti musica, ballo e divertimento allora sicuramente siamo fortemente dormienti e limitati, ma certo questa non è una novità per la città di Trento ed è sotto l'occhio di tutti»
E qui il grande tormentone torna nuovamente di moda anche legato al mondo univrsitario: movida si o movida no? «purtroppo per Trento – afferma Molinari – è no»
«Abbiamo la fortuna di avere degli spazi fantastici per poter proporre eventi di livello con contenuti, ma usiamo questi spazi troppo poco, cito per esempio il Castello del Buonconsiglio, il Centro Servizi S. Chiara, lo Studentato San Bartolameo, faccio solo un plauso alla gestione del MUSE e in questo caso al direttore ed agli uffici eventi perchè credo siano stati gli unici che con coraggio sono andati controcorrente proponendo diversi eventi innovativi dimostrando che anche un museo possa aprirsi ai cittadini, agli universitari anche nella formula "fuori orario" proponendo idee interessanti, stimolanti»!
Arianna Marzatico
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