Trento
Riforma urbanistica: più valore al nostro territorio più opportunità di sviluppo durevole
"Territorio e ambiente non sono mai stati percepiti in Trentino come qualcosa di lontano o di contrario allo sviluppo. La riforma conferma questo principio e si pone l'obiettivo di un uso intelligente del territorio, al servizio di uno sviluppo ordinato".
"Territorio e ambiente non sono mai stati percepiti in Trentino come qualcosa di lontano o di contrario allo sviluppo. La riforma conferma questo principio e si pone l'obiettivo di un uso intelligente del territorio, al servizio di uno sviluppo ordinato".
Con queste parole, il presidente della Provincia Ugo Rossi è intervento ieri pomeriggio, insieme all'assessore alla coesione territoriale Carlo Daldoss, alla presentazione della riforma urbanistica alle categorie economiche del Trentino, presso la Camera di Commercio di Trento, alla presenza del presidente Gianni Bort.
"Si tratta di una riforma in linea con il nostro programma di legislatura – ha detto Rossi agli operatori economici – che vogliamo condividere con voi anche per chiedervi di monitorarne l'applicazione. Ci siamo posti la domanda di come intervenire senza penalizzare chi cerca di fare impresa sul territorio e per questo abbiamo introdotto notevoli semplificazioni e sburocratizzazioni e cercato di creare nuove opportunità di sviluppo, orientando gli investimenti dal nuovo ai volumi esistenti, al fine di indirizzare le risorse verso la riqualificazione del costruito a cominciare dai centri storici e verso le demolizioni delle metrature abbandonate, in modo da aiutare il mercato dell'edilizia ad uscire dalla crisi". "Abbiamo gettato le basi per un cambiamento sostanziale – ha aggiunto Rossi – adesso auspichiamo che possiate coglierne le opportunità, sapendo che nel momento che voi dovreste individuarle, spetterà a noi sostenerle, almeno nella fase iniziale".
"Siamo tutti cittadini di questo nostro Trentino – ha detto poi l'assessore Carlo Daldoss che ha spiegato le parole chiave della riforma – e dobbiamo gestire con responsabilità il nostro patrimonio principale, ovvero il territorio, in modo da lasciarlo ugualmente attrattivo a chi verrà dopo di noi. Dobbiamo quindi sentire l'orgoglio di essere parte di questa terra anche per dimostrare la nostra capacità di autogoverno".
Riqualificare l'esistente per preservare il futuro questo il principio da cui parte la nuova riforma dell'urbanistica che l'assessore Daldoss ha illustrato nel dettaglio agli operatori economici. Risparmio dell'uso di suolo, riqualificazione dell'esistente, maggiore qualità della progettazione, centralità e qualità del paesaggio, sburocratizzazione delle procedure e partecipazione, queste la parole chiave della nuova normativa che sposta la prospettiva delle politiche territoriali, puntando sul recupero e la riqualificazione del costruito rispetto all’espansione insediativa e alla realizzazione di nuovi interventi edilizi. Il tema della riduzione del consumo di suolo, che nella legge trova uno specifico articolo di riferimento, si configura come il centro della riforma, e trova ulteriore rafforzamento dal contributo emerso nella discussione consiliare attraverso l’apporto di gran parte dei gruppi consiliari.
Il tema della riduzione del consumo di suolo trova diretta applicazione negli strumenti di pianificazione territoriale (piano territoriale della comunità, piani regolatori generale e piani attuativi) che sono rivisti nei contenuti e nelle procedure secondo il principio guida di un’ulteriore semplificazione. In particolare è:
– prevista l’efficacia diretta delle previsioni del PTC che non richiederanno quindi ulteriori procedure di conseguente adeguamento dei piani regolatori generali;
– semplificata la procedura di approvazione del PTC, in modo da assicurare la certezza dei tempi della programmazione territoriale;
– rivista l’articolazione dei piani attuativi, prevedendo in particolare i piani di riqualificazione urbana, proprio nell’ottica di assicurare uno strumento coerente per l’approfondimento della pianificazione urbanistica relativa al patrimonio edilizio esistente.
Importanti contenuti della nuova legge, specificamente disciplinati e trasversali rispetto all'intero impianto sono:
– la responsabilità, per rimarcare ruoli e compiti dei professionisti incaricati di piani e progetti e delle amministrazioni pubbliche cui spetta l’approvazione dei medesimi piani e progetti; viene inoltre introdotta la SCIA obbligatoria per specifiche tipologie di intervento;
– la partecipazione, prevedendo l’opportunità di attivare ulteriori forme di partecipazione a seguito dell’adozione dei PRG, una fase di deposito dei piani attuativi di iniziativa privata preliminarmente alla loro approvazione, la necessità di pubblicare sui siti internet istituzionali di Provincia, comunità e comuni dei rispettivi strumenti urbanistici adottati e vigenti;
– la semplificazione dell’articolazione della legge e dei suoi provvedimenti attuativi (la legge unifica in aree tematiche le disposizioni urbanistiche ed edilizie riguardanti specifici settori quali quello agricolo, produttivo, turistico). È previsto in particolare il regolamento urbanistico-edilizio provinciale quale strumento unico di attuazione della legge, avente immediata efficacia e che non richiede adeguamenti da parte di comunità e comuni, configurandosi quindi come strumento unitario sull’intero territorio provinciale; l’introduzione di uno specifico articolo sull’informatizzazione delle procedure urbanistiche ed edilizie vuole infine contribuire a sburocratizzare l’attività istruttoria di piani e progetti e ad agevolarne la gestione e consultazione. La semplificazione delle procedure edilizie specifica termini e contenuti obbligatori, al fine del rilascio del titolo edilizio
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