Trento
Viaggio nell’Euregio Tirolo con… il Presidente Ugo Rossi.
Ultima tappa del nostro viaggio virtuale nell’Euregio Tirolo in compagnia del Presidente della Provincia Autonoma di Trento dottor Ugo Rossi (PATT).
Ultima tappa del nostro viaggio virtuale nell’Euregio Tirolo in compagnia del Presidente della Provincia Autonoma di Trento dottor Ugo Rossi (PATT).
Dopo aver esaminato nelle scorse tappe i fondamenti giuridici sui quali sono nati i GECT, ed aver visto i progetti messi in campo dall’Euregio, abbiamo riservato per ultimi gli aspetti istituzionali, vi parleremo, infatti, degli organi che compongono il GECT “EUREGIO Tirolo – Alto Adige – Trentino” e delle persone che li rappresentano.
L’Euregio è costituito da una Assemblea, le cui funzioni principali sono quelle di deliberazione degli indirizzi e del bilancio i cui membri sono per il Tirolo: Günther Platter (Capitano del Tirolo), Bernhard Tilg (Assessore), Herwig van Staa(Presidente della Dieta), Gabriele Fisher (Membro della Dieta), per l’Alto Adige/Südtirol: Arno Kompatscher (Presidente della Provincia), Richard Theiner (Vicepresidente della Provincia), Thomas Widmann (Presidente del Consiglio Provinciale), Sven Knoll (Consigliere) e per il Trentino: Ugo Rossi (Presidente della Provincia), Tiziano Mellarini (Assessore), Bruno Dorigatti (Presidente del Consiglio Provinciale), Giacomo Bezzi (Consigliere).
Una Giunta, le cui funzioni principali sono la deliberazione del programma e delle attività da svolgere ed è composta dai tre Presidenti: Platter, Kompatscher e Rossi.
Il Presidente, attualmente Günther Platter (Capitano del Tirolo), a cui spettano le funzioni di rappresentanza legale del GECT.
Il Segretario Generale, attualmente Matthias Fink, a cui spettano le funzioni di coordinamento dell’Ufficio comune dell’Euregio.
Il Collegio dei revisori dei conti, composto da Michael Kraler (per il Tirolo, con funzione di Presidente del Collegio), Enrico Gastaldelli (per la Provincia Autonoma di Bolzano) e Maria d’Ippoliti (per la Provincia Autonoma di Trento).
Dal prossimo mese di ottobre la presidenza pro-tempore dell’Euregio passerà al Trentino, a tal proposito abbiamo rivolto qualche domanda al dottor Rossi.
Presidente Rossi, l’autonomia speciale del Trentino è quotidianamente attaccata dalle Regioni a statuto ordinario e spesso anche dal Governo centrale di Roma. Pensa che gli attacchi all’autonomia possano pregiudicare anche il buon esito del progetto Euregio?
«Non credo, anche se le ragioni di quello che costituisce a tutti gli effetti un esempio di primissimo piano di cooperazione transfrontaliera devono essere continuamente ribadite. L’Euregio è il secondo GECT in Italia ed il primo in Austria, il ventunesimo dell’Unione europea. Interessa un territorio collocato in un'area strategica per i collegamenti fra il nord e il sud dell'Europa, su cui non a caso si sta portando avanti un progetto strategico come il tunnel del Brennero, parte del cosiddetto Corridoio 5, con modalità innovative, che coinvolgono i governi locali. Soprattutto, l'Euregio interessa territori dotati di ampi poteri di autogoverno, a cui da più parti si guarda oggi con interesse, al fine di trovare possibili soluzioni a conflitti che riguardano i confini e la convivenza fra popolazioni diverse per trascorsi storici, lingua parlata e così via. Il premier Renzi, ad esempio, ha citato l'Autonomia regionale del Trentino Alto Adige come un possibile modello per situazione come quella dell'Ucraina. Credo sia anzi interesse di tutti valorizzare le esperienze di collaborazione e cooperazione, tanto più a livello regionale. Noi rappresentiamo la risposta positiva, aperta, autenticamente democratica e riformatrice alla crescente domanda di partecipazione che i cittadini dell'Europa rivolgono sia ai governi nazionali sia alle istituzioni comunitarie, viste spesso come troppo lontane e troppo burocratizzate.»
Tra le materie di politica comune dell’Euregio ci sono anche: “Energia, ambiente e risorse naturali”, la revisione del Titolo V della Costituzione della Repubblica Italiana vedrebbe probabilmente anche il ritorno della gestione a livello centralizzato delle politiche sulle risorse energetiche. Quale sarebbe il contraccolpo sulla politica comune dell’Euregio e quali le ricadute sul nostro territorio?
«Riguardo a questi e altri temi da un lato difenderemo le nostre competenze autonomistiche, ed anzi cercheremo di ampliarle ulteriormente, secondo una logica che il Governo italiano sembra in questo momento condividere, anche se il condizionale è d'obbligo, dall'altro cercheremo in ogni sede di fare passare il principio per il quale vi sono oggi materie che non ha senso definire se non in un'ottica sovranazionale. Specie se i territori interessati presentano problematiche simili, come quelle di carattere ambientale. Citavo prima il raddoppio della ferrovia del Brennero: è chiaro che un tema così va affrontato in un quadro complessivo, che comprende l'intermodalità, ovvero il trasferimento di quote crescenti di traffico merci dalla gomma alla rotaia. Se parliamo di sinergie, di reti, però, parliamo non solo di traffico "fisico", ma anche di energia, di fibra ottica e di altre infrastrutture strategiche.»
Tra le importanti decisioni prese dalla sua Giunta c’è l’adozione del trilinguismo attraverso l’utilizzo del metodo CLIL, scelta importante e impegnativa (anche se recentemente contestata da alcuni) per consentire alle giovani generazioni di colmare il gap linguistico rispetto ai coetanei di altre nazioni e fornire loro maggiori opportunità lavorative in futuro sia sul nostro territorio che sul mercato internazionale del lavoro. Ovviamente, imparare bene una lingua significa anche dover fare molta pratica sui territori dove essa è parlata come madrelingua, pertanto riguardo al tedesco sarebbe utile raggiungere la provincia di Bolzano o ancor meglio il Tirolo del nord per esercitarsi in vivo e con situazioni reali. Oltre ai gemellaggi scolastici che coprono poche settimane all’anno, è stata già pensata qualche convenzione tra i tre territori per agevolare i costi di pernottamento e scolastici per studenti e adulti che volessero imparare o perfezionare il proprio tedesco, magari nei periodi di ferie?
«Recentemente, nei corso dei lavori della Giunta del GECT che si sono tenuti a Iselsberg, ho detto che dobbiamo insistere in particolare con i giovani e nella scuola, anche utilizzando le opportunità che ci vengono date dalle nuove tecnologie della comunicazione e dell'informazione. Ad ottobre 2015 inizierà la presidenza trentina. Vorremmo utilizzare questa opportunità per lavorare proprio nella direzione che lei suggeriva. Lo studio delle lingue, tema sul quale il Trentino sta investendo molto, deve diventare centrale anche a livello euroregionale. Ben vengano quindi nuovi progetti rivolti ai giovani, come stages o altro, magari in settori mirati e strategici come quello della comunicazione. E ben vengano progetti rivolti ad esempio agli adulti, ovviamente tenendo conto del fatto che già oggi ognuno dei tre territori incentiva con politiche specifiche l'apprendimento delle lingue straniere.»
Cosa dovrebbe fare il GECT, a suo giudizio, per essere percepito di più come una risorsa importante per le popolazioni che abitano questa regione alpina?
«Innanzitutto abbiamo avviato iniziative molto concrete, come il varo di una Carta famiglia con agevolazioni per l'accesso ai servizi valide in Alto Adige, Tirolo e Trentino, l'adozione di un bollettino valanghe unificato e di una app per la sicurezza in montagna, lo sviluppo di sinergie fra le istituzioni museali, il festival Euregio giovani e così via. Bisogna lavorare anche così, con piccole iniziative, con azioni "dal basso", che migliorano la vita dei cittadini e li aiutano ad aprirsi di più. Un settore nel quale i cittadini possono percepire immediatamente l'utilità di una collaborazione sempre più forte fra i nostri territori è quello dello scambio di buone prassi in campo sanitario, ad esempio per quanto riguarda la Protonterapia. Su quest'ultima vorrei soffermarmi un istante, perché se è vero che la cooperazione sanitaria fra l'uno e l'altro versante del Brennero è in corso da molto tempo – pensiamo ad esempio ai trapianti – il centro inaugurato recentemente a Trento rappresenta una opportunità nuova. Il Centro si è appena avviato ed esprime ancora numeri apparentemente ridotti, ma comincia già ad essere un punto di riferimento a livello italiano ed europeo per il trattamento di alcune forme tumorali, con particolare riferimento ai bambini. Il Gect Euregio può fare da ponte tra le nostre comunità per rispondere al meglio ai bisogni di tutti.»
A cura di Mario Amendola
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