Trento
«Protocollo Chiara», malattie gravi: cambia la visita medico – fiscale
Un protocollo regionale INPS promosso dal Direttore Zanotelli cambia la visita medico-fiscale nel caso di gravi patologie.
Un protocollo regionale INPS promosso dal Direttore Zanotelli cambia la visita medico-fiscale nel caso di gravi patologie.
Questa mattina presso la Direzione regionale INPS, Marco Zanotelli, congiuntamente alla Vicaria Veronika Meraner, il Presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti e Mattia Civico, Consigliere PD, si sono incontrati per varare il “Protocollo Chiara”. Ogni anno a livello regionale l’INPS riceve in media circa 200mila certificati di malattia. L’Istituto, infatti, in caso di malattia eroga al lavoratore del settore privato un’indennità sostitutiva della retribuzione.
I medici convenzionati con l’Istituto, o della ASL competente, espletano il servizio di accertamento dello stato di salute del paziente presso il domicilio di quest’ultimo. Per questo i lavoratori sono tenuti a rispettare le cosiddette fasce di reperibilità (settore privato: 10.00 – 12.00 – 17.00 – 19.00; settore pubblico: 9.00 – 13.00 – 15.00 – 18.00).
IL CASO – Nelle scorse settimane la cronaca locale si è occupata del caso di una lavoratrice, Chiara Dossi, affetta da una grave patologia e sottoposta a visita medica disposta d’ufficio dalla sede INPS di Trento.
Il caso è stato seguito da vicino anche dal Consigliere provinciale Mattia Civico e dallo stesso Presidente del Consiglio Bruno Dorigatti. I due politici hanno preso a cuore il caso della lavoratrice non solo perché coinvolti nell’episodio dal punto di vista umano ma anche come fatto emblematico di un contesto che può riguardare tutti i lavoratori che si trovano in condizioni analoghe.
Civico e Dorigatti hanno rappresentato l’accaduto al Direttore regionale INPS Marco Zanotelli che, dopo gli approfondimenti del caso, si è fatto immediatamente carico della questione.
Dopo un confronto con gli Organi centrali di governo dell’Istituto, il Direttore regionale dell’INPS ha affrontato sul territorio la questione delle visite fiscali nel caso di gravi patologie.
Ne è scaturito il “Protocollo Chiara”, un documento che dispone, nelle province di Trento e Bolzano, la limitazione degli accertamenti fiscali nei confronti di pazienti affetti da gravi patologie che abbiano in corso terapie salvavita adeguatamente documentate.
L'EVOLUZIONE – “Il caso ha messo in luce una casistica delicata – ha dichiarato nel corso dell’incontro di questa mattina il Direttore regionale INPS – nella quale regole e prassi amministrative possono far difficoltà a coesistere con le ragioni di opportunità e il lato umano di esperienze dolorose che riguardano i pazienti e le loro famiglie”.
“Non si può trascurare che in contesti di malattie severe come quelle, ad esempio, oncologiche – ha osservato il Direttore – il lavoratore debba sentirsi rassicurato dal contesto istituzionale e non colpevolizzato per essersi ammalato. Le politiche di protezione sociale e le relazioni umane – ha proseguito Zanotelli – devono prevalere perché spesso la serenità del paziente influisce positivamente anche sulla velocità del recupero psico-fisico. Questo nuovo protocollo e le relative indicazioni operative alle strutture territoriali dell’Istituto – conclude il Direttore- eviteranno che in futuro possano ripetersi esperienze come quella di Chiara”.
“Si tratta di un bell’esempio di restituzione di umanità alla macchina burocratica – ha dichiarato il Presidente Dorigatti – che pone in evidenza come la qualità delle persone che operano nella pubblica amministrazione possa fare la differenza nella vita dei cittadini”.
“Questa esperienza ci restituisce il senso della nostra attività, della nostra missione – ha osservato il Consigliere Civico – che consiste proprio nel fare l’interesse dei cittadini, affiancandoli, anche e a maggior ragione, nei momenti di maggiore fragilità”.
Chiara Dossi ha concluso l’incontro dichiarando che “la malattia è una fase difficile della vita, sentire che in un momento così delicato la politica e la pubblica amministrazione, che spesso il cittadino avverte come irraggiungibili, sono riuscite a essermi vicine e solidali mi ha davvero sollevata”.
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