Questo il primo e più importante obiettivo che i 40 candidati autonimisti intendono raggiungere a detta di Ugo Rossi, Franco Panizza e Walter Kaswalder.
«Una città che ha bisogno di un forte scossone – hanno dichiarato i massimi esponenti del patt – votare Patt oggi significa rafforzare la nostra autonomia che come sappiamo bene è sotto attacco costante del governo centralista»
Ma durante la serata si è parlato anche di una nuova classe dirigente, a questo proposito voci sempre più insistenti parlano di un grande progetto di rinnovamento del partito dopo le elezioni del 10 maggio. Progetto che vedrebbe ai vertici Panizza, Daldoss e Rossi intorno al quale si vuole costruire una grande associazione.
Parola d'ordine a quanto sembra; lanciare i giovani e, come ha affermato lo stesso Panizza durante il suo intervento, cominciare a preparare una nuova clase dirigente. L'idea è anche di realizzare un movimento raccogliendo molte anime politiche, non necessariamente solo autonomiste ma trasversali nell'ambito politico trentino
Ugo Rossi, primo ad intervenire alla presentazione dei candidati, ha rimarcato la difficoltà del Patt nel capoluogo da sempre ostile agli autonomisti, «un Patt forte dentro il comune di Trento – afferma Rossi – aumenta l'appartenza del cittadino al territorio».
La linea programmatica dettata da Rossi ieri sera contiene tre punti fondamentali, il primo riguarda la vivibilità e la sicurezza, il secondo la volontà di migliorare la macchina amministrativa del comune che deve diventare più veloce e incisiva, e terzo la tessitura di un rapporto con il resto della provincia che rimane fondamentale per il benessere di tutti.
Sono state 110 le persone che hanno deciso di seguire le stelle alpine in questa tornata elettorale – ha ricordato Kaswalder e «vi assicuro che non è stato facile individuarle e convincerle a mettersi in gioco in nome di un progetto etico che riguarda la vivibilità della nostra città».
Franco Panizza ha nuovamente rimarcato che il Patt è il primo partito in regione e perde solo a Trento e Rovereto, «La città di Trento – ha spiegato il senatore – ha bisogno di un partito autonomista forte, che sia in grado di portare e rappresentare i valori trentini e di essere motore di cambiamento e di innovazione».
«Come persone responsabili – ha poi continuato Panizza – portiamo avanti i nostri valori e il nostro programma di cambiamento senza attaccare nessuno, ma ancorandoci a punti di riferimento precisi per proiettare il Trentino verso il futuro»
I vertici del Patt hanno puntato ad una grande apertura del partito, inserendo candidati con storie politiche non propriamente autonomiste, pescando anche nel pianeta leghista (Filippin), in quello cattolico (Dal Ri) e in quello laico (Maestranzi).
Per quanto riguarda la lista le donne in corsa sono 13, spicca su tutte il nome della bellissima Lorena Torresani e poi Barbara Balsamo, Diletta Cappelletti, Gloriana Dalcastagné, Marika Ferrari, Giorgia Giuliani, Paola Giuliani, Tamara Marsetti, Marisa Moranduzzo, Olga Paris, Ilaria Rinaldi, Luisa Anna Maria Stedile e Mabel Valle.
Per quanto riguarda gli uomini i candidati sono; Mario Amendola, laureato in comunicazione, media e pubblicità, ricercatore in Tilab e collaboratore del nostro giornale, Gianni Bosin (vicepresidente della federazione ciclistica), Giordano Brida, Marcello Caravello (sindacaliste Poste), Giuseppe Carvelli , Michele Condini (architetto, consigliere circoscrizionale), Paolo Dal Ri (avvocato, consigliere comunale), Marcello Decarli, Andrea Detassis, Matteo Facchinelli, Giuseppe Filippin (architetto), Piergiorgio Frachetti, Gabriele Larger, Paolo Leoni, Dario Maestranzi (farmacista, consigliere comunale) Damiano Martorelli, Niko Marzari, Andrea Moscon, Marco Osler, Alberto Pattini (ex assessore), Mauro Pedrotti, Severino Rigotti (immobiliarista), Roberto Stanchina, Egon Tretter (figlio di Franco esponente autonomista degli anni 80), Bruno Turotti, Tiziano Uez (assicuratore) e Mauro Verones.
You must be logged in to post a comment Login