La Sfera e lo Spillo
La Beneamata ritrova l’acuto nel finale, Milan è fatale alla Scala, Lupa incantata all’Arena
La galleria Umberto I e l’analogo involucro in memoria di Vittorio Emanuele II uniscono e raccordano simbolicamente il capoluogo di Pulcinella alla città meneghina, rappresentano in trasparenza lo stile Eclettico senza tempo.

La galleria Umberto I e l’analogo involucro in memoria di Vittorio Emanuele II uniscono e raccordano simbolicamente il capoluogo di Pulcinella alla città meneghina, rappresentano in trasparenza lo stile Eclettico senza tempo.
Dal punto di vista sportivo il loggione può divenire un “tunnel” incerto e oscuro. In casa Inter il terzo posto appare un’utopia, sogno di una notte di mezza estate, e la quota europea potrebbe diventare una chimera.
Per i Partenopei l’obiettivo minimo è il mantenimento della terza piazza, con l’ambizione neppur troppo velata di insediare il posteggio giallorosso che darebbe accesso diretto all’aristocrazia d’oltreconfine.
I posteri di Helenio Herrera mirano a una sistemazione di prestigio nel tabellone della massima serie.
Napoli e Inter non è solamente l’incontro di cartello della ventiseiesima giornata, è anche il duello tra due compagini che rappresentano una fetta considerevole dei ferventi seguaci e fedeli discepoli del mondo pallonaro.
Si celebra, inoltre, la sfida nella sfida, tra il tecnico spagnolo e quello jesino; entrambi con un passato da trainer nella Premier League, calcio d'oltremanica.
Rafa Benitez nella terra di Sua Maestà dal 2004 al 2010 è l’entrenador dei reds di Liverpool.
Sono sei anni di successi sulle rive del fiume Mersey: vince una Community Shield, una Coppa di Inghilterra, una Champions League e una Supercoppa Europea.
Roberto Mancini è in terra inglese dal 2009 al 2013 in qualità di coach del Manchester City.
Nella terra del gruppo musicale dei Bee Gees il tecnico, pupillo di Sven-Goran Eriksson, vince con i Citizens una Community Shield, una Coppa di Inghilterra e una Premier League.
Per il tecnico di Madrid anche un evento mondano da ex: allena la Beneamata per una manciata di mesi dopo l’era gloriosa di José Mourinho. E' una parentesi breve, sfortunata e vincente.
Nel 2010 bastano 196 giorni per scrivere il suo nome nell’almanacco dei nerazzurri.
Rafa seduto sulla panchina interista vince la Supercoppa Italiana (contro la Roma), perde la Supercoppa Europea (contro l’Atletico Madrid) e trionfa nella Coppa del mondo per club.
La storia tra il tecnico e la società di Corso Vittorio Emanuele II si esaurisce subito dopo la vittoria negli Emirati Arabi Uniti con la risoluzione consensuale del rapporto.
Roberto Mancini ha una vivida memoria nella veste di giocatore nel golfo napoletano. Il 18 novembre del 1990 (stagione del tricolore ligure) la Sampdoria espugna Napoli (1-4); il numero 10 blucerchiato realizza una doppietta. Nell’occasione il fantasista segna con la volée di destro una rete, forse una delle più belle della sua luminosa carriera.
E’ la partita numero 138 tra i Partenopei e la Beneamata in serie A: 62 sono i successi dei nerazzurri, 42 quelli degli azzurri, 33 sono i pareggi. I padroni di casa si presentano sul green domestico dopo la sconfitta con il Toro all’Olimpico, i Bauscia sono reduci dalla sconfitta interna con la Viola di Vincenzo Montella.
La squadra di Milano non vince a Napoli dall’ottobre 1997: Napoli-Inter (0-2). Gli undici allenati al tempo da Gigi Simoni espugnano il catino di Fuorigrotta con le reti di Galante e l’autogoal di Turrini.
Il tragitto in campionato della squadra di Rafa Benitez è caratterizzato da tredici vittorie, sei pareggi e sei sconfitte; per gli undici di Roberto Mancini sono nove gli incontri vincenti, otto sono i pareggi e otto gli amari epiloghi.
I due club si presentano rispettivamente al terzo posto (a quota 45 punti) e al nono posto (35 punti); quarantaquattro sono le reti realizzate e trentuno quelle subite dai campani. Trentanove sono quelle all’attivo e trentuno quelle al passivo per i lombardi.
Il migliore finalizzatore degli azzurri è l’argentino Gonzalo Higuain con dodici centri, per i nerazzurri è Mauro Icardi con quattordici timbri.
Nel giorno in cui si festeggia la festa della donna, domenica 8 marzo ore 20.45, si celebra allo stadio San Paolo il match tra SSC Napoli e FC Internazionale Milano.
La serata meteo, sotto il Vesuvio è mite e gradevole, il cielo nuvoloso e la temperatura misurata è di nove gradi centigradi.
La guida tecnica di Castel Volturno schiera il modulo 4-2-3-1 con Andujar tra i pali. Difesa schierata con Henrique, Albiol, Koulibaly e Strinic; la mediana composta da David Lopez e Inler; il trittico Callejon, Hamsik e Martens che supportano la punta centrale Higuain.
La guida tecnica della Pinetina sceglie il modulo 4-3-1-2 con lo sloveno Handanovic in porta. Il reparto arretrato costituito da Santon, Ranocchia, Juan Jesus e D’Ambrosio; a centrocampo, la diga di lottatori composta da Guarin, Medel e Brozovic; un giocatore con spiccate caratteristiche offensive come Shaqiri che agevola il tandem Icardi e Palacio.
Il fischietto dell’incontro è affidato al quarantunenne Gianluca Rocchi della sezione AIA di Firenze.
L’arbitro toscano esercita la professione di agente di commercio. Sul green gli assistenti del “rappresentante” sono Costanzo e Meli. Il quarto uomo è Petrella. I giudici di linea sono Gervasoni e Cervellara.
Il match finisce in parità Napoli-Inter (2-2). La divisione della posta in palio scontenta gli azzurri che in vantaggio di due reti non riescono a gestire il finale con i titoli di coda.
Nei primi quarantacinque minuti i padroni di casa si dispongono con ordine, disegnano buone trame sul green ma non concretano la mole di gioco e la superiorità tattica sprecando alcune occasioni sotto porta.
Nella ripresa i Partenopei raccolgono i frutti con un doppio vantaggio che però non riescono a preservare, sfoderando un finale stucchevole, arrendevole e deludente.
La squadra del patron De Laurentis sblocca l’inerzia con una giocata di Marek Hamsik che di testa batte Handanovic su un cross di Henrique (al minuto 51).
Il bis degli azzurri è una magia di Gonzalo Higuain che con un colpo destrorso da venticinque metri infila nel sacco del portiere sloveno (al minuto 63).
La rimonta milanese si materializza con la rete di Rodrigo Palacio (al minuto 72) e termina con il tiro dal dischetto di Mauro Icardi (al minuto 83). Il rigore è concesso dall’arbitro fiorentino per un fallo di Henrique (espulso nella circostanza) su Palacio.
Diciassette sono le reti realizzate nella ventiseiesima giornata di serie A. Sono due le vittorie tra le mura amiche (Udinese e Sampdoria), nessuna vittoria in trasferta, sei sono i pareggi.
Udinese-Torino (3-2). Allo stadio Friuli si celebra il festival del goal della giornata; un confronto pirotecnico tra i bianconeri di Andrea Stramaccioni e i piemontesi di Giampiero Ventura.
I friulani vincono in rimonta una gara combattuta interrompendo il momento magico dei granata.
Gli ospiti passano in vantaggio con un colpo di testa dell’ex Fabio Quagliarella (al minuto 15).
La squadra di casa ribalta lo score con le reti di Antonio Di Natale (al minuto 17), con Panagiotis Georgios Kone (al minuto 25) e Molla Wague (al minuto 49).
Il Toro accorcia le distanze con Marco Benassi (al minuto 69).
Empoli-Genoa (1-1). Al Castellani si registra un tempo per parte; nella prima frazione il grifone mena la danza mentre nella ripresa esce alla distanza la squadra di mister Sarri.
I rossoblù passano in vantaggio con la rete di M'Baye Babacar Niang abile a superare in velocità Rugani e trafiggere il portiere Sepe (al minuto 27).
Il pareggio dei toscani matura con la segnatura di Federico Barba imbeccato dalla bandierina dal compagno Valdifiori (al minuto 66).
Milan-Verona (2-2). Finisce in parità la gara del Giuseppe Meazza con gli ospiti che raggiungono il diavolo a tempo scaduto.
Gli scaligeri segnano con l’eterno Luca Toni su calcio di rigore (al minuto 18). Il pareggio rossonero di Jeremy Menez dal dischetto (al minuto 41).
Nel secondo tempo la squadra di Filippo Inzaghi segna con un’autorete di Panagiotis Tachtsidis dopo una carambola di Mexes (al minuto 47).
Dopo una traversa colpita dagli scaligeri con Panagiotis Tachtsidis, l’Hellas pareggia con Nico Lopez che sfrutta un’indecisione del pacchetto arretrato rossonero e infila Diego Lopez (al minuto 95).
Sampdoria-Cagliari (2-0). I blucerchiati allungano la striscia positiva. Secondo successo consecutivo dopo la vittoria esterna a Bergamo.
E’ la decima vittoria stagionale per la squadra di Sinisa Mihajlovic che mantiene, inoltre, l’imbattibilità allo stadio Luigi Ferraris (6 vittorie e 7 pareggi).
I liguri sbloccano l’equilibrio con un colpo di testa di Lorenzo De Silvestri su un cross dalla bandierina calciato da Muriel (al minuto 33).
Il raddoppio della Doria è realizzato con un fendente potente di Samuel Eto’o dopo un passaggio di Silvestre (al minuto 72).
Finiscono a reti bianche le partite: Cesena-Palermo (0-0), Parma-Atalanta (0-0) e Chievo-Roma (0-0).
Da segnalare nella partita dello stadio Marcantonio Bentegodi il grave infortunio occorso al gialloblù Federico Mattiello; il giovane difensore toscano (classe 1995) è di proprietà della Juventus ma questa stagione girato in prestito al Chievo.
Per la classifica capocannoniere, Tevez e Icardi comandano con quindici centri, podio d’argento per Higuain e Menez con tredici reti, piazza di bronzo per Dybala con dodici timbri.
Il torneo attende le due gare della sera di lunedì tra Lazio e Fiorentina (ore 19.00) e Juventus–Sassuolo (ore 21.00).
Emanuele Perego www.emanueleperego.it www.perego1963.it
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