Trento
Voto di genere: ripresi i lavori fra tensioni e rancori
Oggi in Consiglio Regionale a Trento si sta discutendo il d.d.l. sulla doppia preferenza di genere.

Oggi in Consiglio Regionale a Trento si sta discutendo il d.d.l. sulla doppia preferenza di genere.
In un clima teso e rancoroso, le minoranze hanno parlato dalle 10 alle 13, avvicendandosi nei vari interventi durante i quali, dapprima hanno contestato i contenuti troppo stringati del verbale della seduta precedente, letto dalla Presidente D'Avanzo, poi hanno cercato di dimostrare che alle donne della nostra Regione questo provvedimento non serve. Anzi sarebbe addirittura dannoso, perché il genere femminile non ha bisogno di questo aiuto, per dimostrare il proprio valore. Borga, Cia, Civettini, Kaswalder, Fasanelli ed altri, hanno continuato a ribadire che questo provvedimento non deve ritenersi una battaglia di civiltà, perchè verrebbe applicata solo in Trentino e non in Alto Adige, creando una differenza ingiustificata all'interno della stessa Regione. Ed hanno evidenziando a più riprese che i problemi per le donne sono altri. Inoltre, sostiene Borga,"noi non ci siamo opposti a questa legge, ma ne abbiamo proposto un'altra che prevede tre preferenze dove la terza deve essere di genere diverso, quindi la possibilità di votare donna sarebbe comunque garantita". Borga conclude "Anche se nel resto d'Italia si vota con la doppia preferenza di genere dal 2012, non deve per questo essere recepita a tutti i costi in Trentino, sennò ci faremmo dettare legge dal Parlamento italiano". La seduta si chiude con un battibecco tra Civico (Pd) e Cia sul fatto che quest'ultimo si è rivolto alla Presidente D'Avanzo declinando al maschile il titolo. Per un attimo è sembrato di essere in Francia, quando un consigliere è stato ripreso per aver chiamato Monsieur le President una sua collega che in quella seduta svolgeva il ruolo di Presidente, anziché Madame la Presidente. Invece siamo a Trento e si sente subito dopo con Civettini che ribadisce, con diverse frasi in dialetto trentino, il concetto che è inutile la declinazione al femminile in questi contesti. Una nota di colore. Un gruppo di donne presenti in aula, per sostenere l'approvazione del disegno di legge, sono state aspramente bacchettate da Giovanazzi, che ha minacciato di portare al prossimo incontro 150 suoi amici, ma la Presidente D'Avanzo, per nulla intimorita, ha chiarito che non c'è nessuna legge che impedisca al pubblico di appoggiarsi alla balaustra per seguire la discussione dei lavori. Insomma, ancora nulla di fatto, la seduta riprenderà alle 15.
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