Trento
Un modello trentino per valutare l’efficacia degli interventi su Ebola
L’epidemia del virus Ebola nel 2014 ha generato un rischio sanitario senza precedenti in diverse parti dell’Africa occidentale.
L’epidemia del virus Ebola nel 2014 ha generato un rischio sanitario senza precedenti in diverse parti dell’Africa occidentale.
Alcuni ricercatori della Fondazione Bruno Kessler di Trento, guidati da Stefano Merler, in collaborazione con un team di ricerca internazionale, hanno sviluppato un modello matematico di trasmissione del virus che tiene conto di dati geografici e demografici dettagliati relativi alla situazione della Liberia e in particolare hanno studiato gli effetti delle strategie di controllo non farmacologico del contagio.
I risultati dello studio sono stati pubblicati ieri sulla rivista scientifica “The Lancet Infectious Diseases”.
Il modello sviluppato, che potrà essere utile per programmare interventi futuri, tiene conto degli spostamenti degli individui (inclusi i pazienti non infetti da virus Ebola) che cercano assistenza negli ospedali, di quelli delle persone che soccorrono i pazienti infetti dal virus Ebola al di fuori degli ospedali e della partecipazione ai funerali.
I ricercatori hanno stimato che in media, fino al 16 agosto 2014, le infezioni sono avvenute nel 38.3% dei casi negli ospedali, nel 30.7% in famiglia e nell’8.6% durante la partecipazione ai funerali.
Il modello permette di valutare l’efficacia di diverse opzioni di intervento e di comprendere il loro ruolo nella decrescita dell’incidenza dei casi riportata a partire dal 7 settembre 2014.
Si è visto che la decrescita dell’incidenza della malattia è legata alla crescente disponibilità di centri di trattamento dell’Ebola (che a loro volta hanno contribuito a decrescere drasticamente la trasmissione negli ospedali), a procedure di sepolture in sicurezza, e a kit di protezione.
“In questo momento”, dichiara Stefano Merler, responsabile del progetto DPCS (Dynamic Processes in Complex Societies) al Centro Communication and Information Technology della FBK, “stiamo estendendo il modello agli altri paesi maggiormente colpiti dall’epidemia, Sierra Leone e Guinea, per comprendere quali sono i fattori che hanno determinato dinamiche di diffusione molto diverse da paese a paese. Inoltre il modello potrà essere utilizzato per valutare l’efficacia di eventuali strategie di vaccinazione”.
Allo studio hanno lavorato anche i ricercatori FBK Marco Ajelli e Laura Fumanelli.
-
Valsugana e Primiero2 settimane fa
Sbanda, va in contromano e rischia di scontrarsi con altre auto prima di entrare in statale – IL VIDEO
-
Trento1 settimana fa
Coronavirus: 267 contagi nelle ultime 24 ore in Trentino
-
Politica2 settimane fa
Referendum, vittoria dei sì ma niente quorum. Amministrative: nei grandi comuni avanti il centro destra
-
Politica2 settimane fa
L’abbraccio mortale col PD affonda definitivamente il M5stelle
-
Valsugana e Primiero1 settimana fa
Trovato morto in piscina Stefano Lorenzini di Levico Terme
-
Trento2 settimane fa
Piazza santa Maria Maggiore: nascondono la droga sotto terra e nella Basilica – I VIDEO DEL DEGRADO
-
Rovereto e Vallagarina2 settimane fa
Rovereto: ancora atti vandalici, la città è l’incubo degli automobilisti
-
Telescopio Universitario2 settimane fa
UniTrento – Ucraina, accolte le prime due studiose
-
Trento1 settimana fa
Allarme zecche: in Trentino dieci segnalazioni di infezioni da TBE
-
Val di Non – Sole – Paganella1 settimana fa
Domani a Cunevo l’ultimo saluto a Fausto Iob
-
Piana Rotaliana2 settimane fa
Incendio alla Life energy di Lavis, in azione i vigili del fuoco
-
Politica1 settimana fa
Claudio Cia: «Patt è solo l’ombra del suo passato e pronto a mettersi con tutti per il potere»
You must be logged in to post a comment Login