Adesione del 90% allo sciopero dei dipendenti di Trentino Trasporti Esercizio, indetto contro la disdetta unilaterale del contratto integrativo aziendale di secondo livello, la perdita dei 24 minuti ad agente unico, (perdita dei quali comporterebbe un aumento del nastro lavorativo dei lavoratori con la conseguenza di un aumento dello stress) ma soprattutto la perdita dei dettami che regolano la formulazione dei turni.
La città è rimasta paralizzata dalle ore 11.00 fino alle 15.00 e si sono avuti anche dei momenti di tensione quando il funzionario di Trentino Trasporti non ha voluto incontrare una delegazione dei sindacati.
Un altro dei punti fondamentali della battaglia dei sindacati è il precariato, la conferma da parte di Trentino Trasporti dei 10 dipendenti è un primo risultato parziale dello sciopero, ma i sindacati dicono: «è solo la punta dell'iceberg, infatti all'interno della società vi sono 150 dipendenti con contratto a tempo determinato, sul cui futuro vi è una nebbia che non gli permette di programmare nulla».
Un'altra delle richieste alla base dello sciopero odierno è quella dell'avvio di una trattativa per rinnovare il contratto aziendale, inserendoci una normativa aziendale che elimini l'allegato 4 del CCNL sul risarcimento del danno.
Durante lo sciopero si è svolto un presidio sotto la sede del Servizio Trasporti Pubblici, che ha gli uffici sopra la stazione delle autocorriere di Trento, ove si è chiesto un incontro con il dirigente del servizio il Dott. Roberto Andreatta, che però si è rifiutato di incontrare i lavoratori e si è barricato nel proprio ufficio chiudendo a chiave la porta.
Molto critici sul suo comportamento i sindacati: «lasciando i lavoratori fuori, e parlando successivamente solo con i giornalisti presenti, il dirigente ha dimostrato un comportamento arrogante e inaccettabile, che dimostra lo spregio nei confronti delle giuste e sacrosante rivendicazioni, inoltre ricordiamo a questo signore il ruolo che ha avuto nella stesura dell'accordo “capestro” rifiutato dai lavoratori».
Dal canto suo Andreatta ha ripetuto che lui sta seguendo solo le direttive dell'azienda. Bordate invece verso i sindacati confederati, «non possiamo esimerci dal rispondere a quanto affermano i sindacati confederali in relazione sia alla vertenza che allo sciopero e le sue ragioni; infatti con le dichiarazioni rilasciate alla stampa dimostrano la loro connivenza con la direzione aziendale (la sola disdetta unilaterale avrebbe dovuto farli salire sulle barricate a difesa dei diritti dei lavoratori) e che la loro credibilità è come la neve nel deserto, ovvero inesistente».- hanno affermato i vertici di USB, FAISA-CISAL, OR.S.A e SUL Comparto Trasporti
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