Trento
Vitalizi: recuperati 19 milioni di euro. Depositato il primo ricorso al TAR
A due mesi dalla partenza delle prime richieste di restituzione, sono 55 i Consiglieri regionali che hanno dato risposta.
A due mesi dalla partenza delle prime richieste di restituzione, sono 55 i Consiglieri regionali che hanno dato risposta.
Recuperati ad oggi 19.340.000 di euro dal Consiglio regionale, di cui ca. euro 2.850.000,00 versati in contanti sul conto di Tesoreria del Consiglio ed euro 2.100.000,00 di quote del Fondo Family messe a disposizione da parte degli ex Consiglieri, nonché euro 14.390.000,00 relativi alle quote del Fondo Family dei Consiglieri che non hanno maturato i requisiti.
Nel frattempo è arrivato il primo ricorso alla legge 4/2014, depositato dall’ex Consigliere Alois Kofler presso il Tribunale Amministrativo, che si oppone all’interpretazione autentica del testo della legge 6/2012.
Inoltre, nei giorni scorsi, la Corte dei Conti ha notificato al Consiglio regionale, attraverso il Nucleo di Polizia Tributaria di Trento, di avere in corso un’attività di polizia erariale volta ad accertare eventuali fattispecie di danno erariale ed ha richiesto le consulenze affidate dal Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige per la definizione dei parametri di calcolo dei vitalizi.
Oltre alle Consulenze, la Corte dei Conti ha chiesto copia dei decreti attuativi della Legge Regionale n. 4 dell’11 luglio 2014 e di riliquidazione delle spettanze dovute ad ogni singolo Consigliere e la situazione relativa allo stato dei recuperi dei maggiori importi corrisposti in base alla Legge regionale n.6/2012, successivamente modificata dalla citata legge regionale 4/2014. La richiesta prevede inoltre un aggiornamento sullo stato dei recuperi da fornire quindicinalmente al Nucleo predetto.
“Ad oggi abbiamo un solo ricorso depositato – spiega il Presidente del Consiglio regionale, Diego Moltrer – ma quelli annunciati, anche se solo verbalmente, sono molti di più. Noi siamo certi di aver agito nel modo più corretto e rispettoso, non solo della legge, ma soprattutto dei cittadini.
Al di là della questione puramente giuridica, sulla quale per altro esiste una inchiesta della magistratura che approfondirà l’esistenza o meno di un reato in riferimento all’applicazione della legge 6/2012, esiste un dovere morale che, soprattutto in momenti economicidifficili come quello che ancora stiamo vivendo, non va mai dimenticato”.
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